Una recente pronunzia della Corte di Appello di Brescia (n. 71 del 19 gennaio 2017, disponibile qui) consente di compiere un breve esame dell’attuale disciplina dell’impugnazione per nullità del lodo arbitrale e in particolare dei motivi di impugnazione di cui all’art. 829 cod. proc. civ.
Arbitrato e decreto ingiuntivo
Una recente pronunzia del Tribunale di Roma (n. 24195 del 28 dicembre 2016, disponibile qui) consente di esaminare un tema che suscita un costante e vivo interesse, almeno tra i lettori di questo blog: quello del rapporto tra arbitrato e decreto ingiuntivo.
Brevi note sugli istituti conciliativi ed arbitrali nell’area del diritto industriale
di Massimo Scuffi [1]
I metodi alternativi di composizione delle liti impiegati nel contenzioso civile non sono sempre sovrapponibili a quelli utilizzabili nelle controversie industrialistiche che presentano peculiarità proprie.
Vediamone i caratteri distintivi.
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Impugnazione di lodo parziale
Il lodo parziale che afferma la competenza arbitrale deve essere impugnato immediatamente, oppure insieme al lodo definitivo? La questione è stata recentemente affrontata e risolta dalle Sezioni Unite della Suprema Corte (sentenza n. 23463 del 18 novembre 2016, disponibile qui), secondo le quali il lodo parziale sulla competenza deve essere impugnato insieme al lodo definitivo.
Ambiguità nella clausola compromissoria
La formulazione della clausola compromissoria è estremamente importante. L’argomento è stato trattato più volte su questo blog, dove c’è anche una sezione di modelli di clausole compromissorie predisposti dalla camere arbitrali. La ragione è semplice: una clausola compromissoria mal formulata comporta, nel migliore dei casi, la nascita di questioni processuali e la conseguente dilatazione dei tempi necessari ad arrivare a una pronuncia sul merito. Nel peggiore dei casi, poi, impedisce la realizzazione dell’originaria intenzione delle parti, ossia quella di avere le loro controversie risolte in arbitrato.
L’occasione per ricordare questo tema ci è data da una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass., Sez. VI Civ., 14 ottobre 2016, n. 20880, disponibile qui).
Clausola compromissoria e responsabilità extracontrattuale
La riforma del 2006 ha espressamente previsto la possibilità per le parti di far conoscere da arbitri future liti di natura extracontrattuale. Dispone infatti l’art. 808/bis cod. proc. civ., introdotto per l’appunto con la riforma del 2006, che “Le parti possono stabilire, con apposita convenzione, che siano decise da arbitri le controversie future relative a uno o più rapporti non contrattuali determinati (…)“.
Non sono molti i precedenti che concernono l’applicazione dell’art. 808/bis, sì che qualche dubbio può essere nutrito circa la diffusione dell’istituto. E ciò nonostante la sua utilità: esso infatti, in caso di cause connesse relative a pretesi illeciti contrattuali ed extracontrattuali, può ad esempio consentire di evitare le c.d. vie parallele.
Sul punto, si è recentemente pronunziata la Suprema Corte (Cass., Sez. VI Civ., 13 ottobre 2016, n. 20673, disponibile qui), con quella che mi risulta essere la sua prima decisione in materia.
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